Preparare la pelle al sole è fondamentale per ottenere un’abbronzatura perfetta e dorata, scongiurando il pericolo di scottature ed eritemi. Ecco come prepararsi al meglio all’estate per una pelle protetta e abbronzata.Anche se bisogna restare a casa è importante una buona esposizione al sole per la salute delle ossa e della pelle.
Scrub, idratazione, alimentazione ricca di frutta e verdura, esposizione graduale e non solo. Ecco cosa fare!
La prima cosa da fare per preparare la pelle al sole è uno scrub esfoliante ma delicato per eliminare le cellule morte e avere una cute rigenerata.
Idratare e nutrire ogni giorno la pelle sia dall’interno, bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno e mangiando più frutta e verdura, ma anche utilizzando creme ricche di sostanze emollienti: una pelle secca, infatti, tenderà a screpolarsi rovinando l’abbronzatura. Ottimo il burro di karitè che svolge un’azione rigenerante e lenitiva sulla pelle.
Circa un mese prima di esporsi al raggi solari si può preparare la pelle assumendo degli integratori specifici a base di antiossidanti per contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi. Fatevi consigliare dal vostro medico o farmacista che potrà suggerirvi integratori a base di betacarotene, vitamina C, licopene.
I PRODOTTI SOLARI: PERCHE’ E’ NECESSARIO UTILIZZARLI?
Il sole è la nostra principale fonte energetica. I suoi raggi stimolano il rilascio della serotonina, l’ormone del buonumore; attivano la sintesi di vitamina D, permettendo l’assorbimento del calcio e il suo deposito nelle ossa, rinforzandole; permettono l’abbronzatura, in seguito all’aumentata sintesi di melanina, pigmento naturale che protegge la pelle. Se da un lato il sole contribuisce indiscutibilmente al nostro benessere fisico ed emotivo, dall’altro l’esposizione smodata o non protetta determina una serie di reazioni biologiche responsabili di effetti dannosi. Si distinguono due tipi di danni cutanei: acuto e cronico. Il danno acuto è l’eritema solare, dovuto alla radiazione UVB, più energetica, che interagisce direttamente con gli strati più superficiali della pelle. Il danno cronico è il fotoinvecchiamento, dovuto alla radiazione UVA, che interagisce indirettamente con la pelle, causando danni all’epidermide e al derma (rughe, macchie scure, perdita di tono ed elasticità). L’esposizione al sole pertanto deve avvenire con moderazione e ragionevolezza e soprattutto con la giusta protezione in base alle caratteristiche della nostra pelle.
I FILTRI SOLARI
I prodotti solari sono formulati con filtri ad ampio spettro, che si distinguono in inorganici ed organici ed agiscono secondo meccanismi diversi.
I filtri organici(chimici) annullano le radiazioni solari assorbendole, proprio come succede con il pigmento della melanina, restituendo la relativa energia sotto forma di calore (ecco perché può succedere che, dopo aver applicato alcune creme solari, si abbia una sensazione di caldo più intenso sulla pelle).
I filtri inorganici (fisici) riflettono i raggi UV, formando uno schermo sulla pelle che li disperde. Per la salute Da tempo le autorità competenti stanno valutando il profilo di sicurezza dei filtri, in particolare quelli organici. Nello specifico la Food and Drug Administration (FDA), che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha decretato di evitare nei prodotti solari l’utilizzo di alcuni filtri organici molto comuni come l’ossibenzone e l’octocrilene.
Il problema principale di questi filtri risiede nel fatto che, penetrando nella cute, stimolano la produzione di radicali liberi e sembrano essere causa di alterazioni a carico del sistema endocrino.
IL PROFILO DI SICUREZZA
Per la salute Da tempo le autorità competenti stanno valutando il profilo di sicurezza dei filtri, in particolare quelli organici. Nello specifico la Food and Drug Administration (FDA), che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha decretato di evitare nei prodotti solari l’utilizzo di alcuni filtri organici molto comuni come l’ossibenzone e l’octocrilene. Il problema principale di questi filtri risiede nel fatto che, penetrando nella cute, stimolano la produzione di radicali liberi e sembrano essere causa di alterazioni a carico del sistema endocrino.
Per l’ambiente marino Due dei filtri sopra citati come pericolosi per la salute umana (ossibenzone e octocrilene) sono risultati anche tra le cause dello sbiancamento e del deterioramento dei coralli: secondo il National Park Service ogni anno 14,000 tonnellate di crema solare vengono disperse nell’ambiente marino entrando in contatto con le specie che vi abitano. Parlando di coralli non dobbiamo pensare solo alla Grande Barriera Corallina in Australia, ma anche al nostro mar Mediterraneo come nella Riserva marina di Portofino (Liguria) e in diverse zone costiere della Sardegna.